A poche settimane dal Mashable Social Media Day Italy, #smdayitontheroad fa tappa in Germania, per conoscere Annamaria Maisto e il suo progetto, un incubatore di talenti per far conoscere creativi e designer.
Creativa, sognatrice sei molto attiva sui social network per promuovere artisti e designer. Ci racconti com’ è nato il tuo impegno online?
Più che impegno la chiamo passione, erano gli anni in cui non si parlava ancora di influencer e i social, nello specifico Instagram era ancora usato solo per una comunicazione puramente visiva, gli anni in cui le fashion blogger iniziavano a inondare i brand/designer con le famose richieste di collaborazione in cambio di pubblicità, malcostume che é arrivato fino ad oggi, ecco, da quel modus operandi che non condividevo nacque la voglia di creare uno “spazio” da concedere senza vincoli e “scambi” ai creativi.
Quali obiettivi senti di aver raggiunto e quali vorresti raggiungere con i tuoi progetti?
Questo é stato l’anno della consapevolezza, non mi sono mai posta un obiettivo preciso con il mio progetto, o meglio sono stata sempre e solo certa di non voler copiare o proporre ciò che già esisteva, il traguardo inaspettato é stato l’essere scelta come membro della giuria in un importante evento/fiera qui in Germania di design e Moda a Marzo, ed essermi ritrovata insieme a famosi Designer e Art director internazionali mi ha fatto capire quanto valesse la mia voce ed il mio giudizio. Lo stesso vale per tutte le volte che in questi anni mi mi sono stati chiesti pareri e/o consigli, che si trattasse di store, privati, designer o artisti, credo che valga molto sapere di poter essere d’aiuto. Negli anni sono arrivate collaborazioni con/per altre piattaforme e store (in via ufficiale ed ufficiosa). L’essere anche Art director di un magazine online ( Nouvellefactory.com) mi ha fatto crescere molto. Per il futuro mi auguro di continuare più che ad influenzare a connettere, creare un flusso continuo fra spettatori ed Creativi.
Raccontaci in un tweet il tuo progetto #imnotafaschionblog!
#Imnotafashionblog é in primis uno stato mentale, non é un blog, ne un magazine, é un incubatore di talenti, l’arte visuale che si unisce allo scouting, libero da vincoli e modi operandi che circondano il mondo della promozione.
www.instagram.com/imnotafashionblog
www.facebook.com/imnotafashionblog
Sei stata definita l’anticristo delle fashion blogger, ti ritrovi in questa definizione?
Questa frase uscì per caso durante un’intervista radio dell’anno scorso, in cui si parlava di Influencer, Fashion blogger, Ferragni & co. non mi sono mai definita, anche perché con il tempo non sono ancora stata capace di dare un titolo a ciò che faccio, c’é chi mi ha definito un’ Artista (visuale), chi una mecenate, chi una talent scout, non riesco ad inquadrarmi in nessuna definizione anche se forse faccio parte di tutte allo stesso qual modo.
Ami la moda ma sei molto critica verso quello che è il fashion system. Come vivi questo contrasto?
Sará il mio background artistico (ho frequentato l’Accademia Di Belle Arti e fatto mostre in Italia ) che mi porta a vedere la moda come una forma d’arte al pari della pittura della danza o della musica, l’espressione di un pensiero. Amo il design ed il connubio fra i due. Diverso é il discorso sul Fashionsystem che la/li circonda, purtroppo continuo a non concepire ancora certe dinamiche legate più al profitto rispetto al merito, ciò che accade anche nel campo delle mostre d’Arte per intenderci, ma capisco che per alcuni conta di più il primo, mi piacerebbe vedere più chiarezza e più supporto concreto nel momento in cui si percepisce di avere di fronte un talento, ecco che mi ricollego a quel sognatrice nella prima domanda. Detto questo sopravvivo al contrasto continuando imperterrita sulla via che mi sono scelta.
Come selezioni i creativi da far conoscere?
L’impatto visivo é alla base di tutto, non guardo i nomi, non seguo le mode (anche se sembra un paradosso) c’è molta ricerca, molto tempo impiegato a scrutare profili, immagini a capire la storia che si cela dietro l’opera nel caso di un’Artista o la collezione se si tratta di un Designer, sono attratta sopratutto da tagli e forme, amo le strutture lavorate, é per quello che punto molto su pezzi che siano innanzitutto design che poi siano indossabili nel caso della moda é un valore aggiunto, credo di aver mostrato nel mio progetto solo il 50% fino ad ora di quanta meraviglia si celi in questo mondo.
Da sei anni vivi in Germania, quali differenze hai riscontrato a livello professionale con l’Italia?
Diciamo che qui in Germania sono molto più importanti i titoli e gli attestati rispetto all’esperienza, con questo non discuto sul valore di studi o corsi, ma credo nel risultato finale e sinceramente la produzione di un soggetto con anni di esperienza rispetto a quella acerba di un giovane, anche se titolato, ha la sua differenza, qui i freelance non avrebbero vita facile, premettendo che non mi piace il termine, oramai usato a sproposito da molti, ma ritengo che le continue ricerche, prove, esperienze e fallimenti costituiscano le basi di un professionista.
Cosa significa per te fare rete?
Connettere, che sia un soggetto con un brand, uno store con un Designer, un Artista count fotografo, #imnotafashionblog e gli altri progetti di cui mi occupo servono a questo, a unire in un solo spazio, in un solo lavoro visivo più arti. e farle confluire in un’unica cerchia di spettatori attenti.
Cinque artisti o creativi che ci consigli di seguire sui social?
Una Fotografa: Alexandra Von Fuerst
Un Artista: Marco Rea
Un Brand: Demanumea
Una Designer: Caroline Holzhuber
Un Creativo: Boris Peianov
Grazie, ci vediamo a Milano!
Ilenia Dalmasso