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Startup e innovazione: le potenzialità dell’ecosistema italiano

Indice dell'articolo

Secondo il report trimestrale del MISE, le startup in Italia al 1° luglio 2022 erano 14.621, registrando un tasso di crescita del 7,65% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato incoraggiante che ci fa guardare al futuro con ottimismo. 

In occasione della prossima edizione dei Digital Innovation Days, l’evento #1 in Italia sul digitale e l’innovazione, abbiamo raccolto in questo articolo i dati più importanti sullo scenario delle startup italiane: troverai informazioni e statistiche essenziali da conoscere, tra cui l’ammontare degli investimenti in startup in Italia, le città dove si trovano più startup e alcune delle iniziative più interessanti che si sono tenute nel 2022 per contribuire al successo delle nuove realtà innovative Made in Italy.

Quante sono le startup in Italia?

In Italia sono presenti 14.621 startup innovative (dato aggiornato al 1° luglio 2022).

Le startup innovative, costituite con il D.L. 179/2012, sono quelle imprese che si contraddistinguono per lo sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e/o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Godono di vantaggi specifici, tra cui crediti d’imposta per l’assunzione a tempo indeterminato di figure di ricerca e sviluppo, una corsia preferenziale per l’accesso ai finanziamenti e alle piattaforme di crowdfunding, e una serie di semplificazioni burocratiche, tra cui l’esenzione dal pagamento dell’imposta da bollo, dei diritti camerali annuali e dei diritti di segreteria alla Camera di Commercio.

Dove si trovano le startup in Italia?

Le regioni italiane con il più alto numero di startup sono la Lombardia (3.904, il 26,70% del totale nazionale), il Lazio (1.774, il 12,1% del totale), la Campania (1.350, il 9,2% del totale), il Veneto (1.096 startup, il 7,5% del totale) e l’Emilia-Romagna (1.094, pari al 7,5% del totale).

Dall’altra parte della classifica, le regioni italiane con il minor numero di startup presenti sono l’Umbria (241), la Sardegna (231), la Basilicata (152), il Molise (83) e la Valle d’Aosta (23).

A livello provinciale, le prime cinque province per numero di startup in Italia sono Milano (2.737), Roma (1.599), Napoli (675), Torino (532) e Bari (362), mentre le ultime cinque sono Sondrio (13), Grosseto (11), Verbano-Cusio-Ossola (6), Vibo Valentia (6) e Vercelli (4).

Quante sono le startup a guida femminile?

Un altro dato interessante è quello relativo all’imprenditoria femminile. 

Le startup innovative a prevalenza femminile, ovvero in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne, sono 1.962, pari al 13,4% del totale (dati al 1° luglio 2022). Per quanto riguarda le startup che includono almeno una donna nell’assetto societario, la cifra sale al 43,4% del totale (6.352 startup).

Imprenditoria giovanile: quante sono le startup guidate da under 35?

Parallelamente all’imprenditoria femminile, un altro aspetto evidenziato nel report del MISE è quello sull’imprenditoria giovanile: le startup a prevalenza under 35 sono 2.544, pari al 17,4% del totale, una cifra superiore rispetto alla stessa incidenza nelle nuove aziende non innovative (14,3%). Le startup a presenza giovanile sono invece 5.949, pari al 40,1% del totale.

A quanto ammontano gli investimenti in startup italiane nel 2022?

Il dato forse più importante (e incoraggiante) per l’ecosistema italiano delle startup è quello sugli investimenti raccolti, che nel 2022 hanno toccato nuovi record: solo nel primo semestre 2022, il totale degli investimenti in startup ha raggiunto 1,1 miliardi di euro (fonte The Week in Italian Startups), con un incremento del +59% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (650 milioni di euro).

Per fare un confronto e capire la portata della crescita negli investimenti raccolti, in tutto il 2021 sono stati investiti complessivamente 1 miliardo e 392 milioni di euro nelle startup italiane.

Inoltre, le operazioni di investimento superiori a 10 milioni di euro sono state 17 (rispetto alle 10 totali del 2021), e il numero di round guidati da investitori stranieri è passato da 14 nel 2021 a 20 quest’anno, con un incremento del 30%.

Da dove provengono gli investimenti in startup italiane nel 2022?

La maggior parte degli investimenti proviene dal venture capital (957 milioni di euro, fonte Venture Capital Monitor), in crescita del +44,8% rispetto ai 429 milioni del primo semestre 2021, dall’equity crowdfunding (141,89 milioni, dati elaborati dal 7° Report italiano sul Crowdinvesting) in crescita rispetto ai 127,6 milioni di euro del 2021, e dai fondi pubblici (193 milioni di euro, fonte MISE, +44% rispetto al trimestre precedente).

Quali sono stati i principali investimenti in startup italiane nel 2022?

Finora, i principali round del 2022 sono stati:

  • Scalapay: Fintech di pagamenti a rate (BNPL – Buy Now Pay Later) nel mondo e-commerce (€505 milioni);
  • Casavo: piattaforma per instant buying immobiliare (€400 milioni);
  • Bending Spoons: sviluppo applicazioni mobile (€346 milioni);
  • Satispay: app per pagamenti digitali per privati e aziende (€320 milioni), che ha superato la valutazione di 1 miliardo diventando il primo unicorno italiano;
  • Everli: marketplace italiano per la spesa online (€100 milioni + €22 milioni);
  • brumbrum: sito  italiano per acquisto di auto usate (con un EXIT di €80 milioni)

Quali sono le principale sfide per le startup italiane?

Tutti gli indicatori segnalano una forte crescita delle startup  che fa ben sperare per i prossimi anni.

Tuttavia, sono ancora molte le sfide che in Italia le startup si trovano ad affrontare quotidianamente, tra cui l’accesso al know-how per crescere e al network di professionisti, collaboratori e venture capitalist che possono sostenere lo sviluppo delle startup dai primi round di investimento sino al consolidamento sul mercato.

Un segnale incoraggiante, da questo punto di vista, sono le numerose iniziative che puntano ad alimentare la crescita di un ecosistema d’innovazione sempre più strutturato, fatto non solo di acceleratori, venture capital e player del settore, ma anche di realtà come la scaleup francese Qonto, che ha deciso di dare il suo supporto alla crescita dell’ecosistema italiano con PowerUp!, una call dedicata alle startup in fase pre-Seed e post-Seed. 

L’iniziativa, che durante l’estate è stata accompagnata da un roadshow itinerante per alcune delle principali città italiane, si è conclusa il 20 ottobre a Milano con una Pitch Night in cui le startup finaliste hanno presentato il proprio progetto davanti a una giuria di investitori, founder ed esperti del settore. 

Sarà proprio Mariano Spalletti, Country Manager di Qonto Italia, a prendere la parola il prossimo 27 ottobre in occasione del panel “Innovare per crescere: le soluzioni e gli stakeholder che supportano lo sviluppo dell’ecosistema innovativo italiano” che si terrà alle 16:55 nella Sala Principale di Digital Innovation Days: durante l’intervento, si parlerà di innovazione e digitalizzazione a 360 gradi per puntare a una crescita rapida e scalabile grazie alla semplificazione delle operazioni di gestione aziendale, di finanziamenti decentralizzati e di luoghi d’incontro e lavoro dove la contaminazione aiuta lo sviluppo e la crescita. Inoltre, verranno condivise strategie e best practice per fare innovazione, con un confronto tra il panorama delle startup in Italia e i principali mercati europei in termini di player, ecosistema e cultura.

Per seguire il panel dedicato all’innovazione delle startup italiane e tutti gli eventi in programma, acquista ora il tuo biglietto per partecipare a Digital Innovation Days.

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Palco di digital innovation Days Greenhouse, Emerging technologies

Parleremo di questo e molto ai Digital Innovation Days

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