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Storytelling: come “1984” di Apple ha cambiato il mondo della pubblicità

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1984: uno spot rivoluzionario

22 gennaio 1984. Da tempo, l’evento che assegna il titolo di campione del mondo nella NFL è considerato uno degli avvenimenti più importanti dell’anno, capace di catalizzare l’attenzione globale davanti al televisore.

Un’opportunità imperdibile per un’azienda in cerca di promozione. Apple lo comprese al volo, proiettando durante la pausa del terzo quarto un filmato promozionale di un minuto. Un minuto destinato a fare storia.


Uno scenario apocalittico

Lo spot presentava un’ambientazione aziendale scura e opprimente:

  • Un esercito di uomini identici marcia a ritmo sincronizzato verso una grande sala.
  • Un Grande Fratello orwelliano appare su uno schermo, cercando di controllare le loro menti.

Una giovane atleta tenta di entrare nel luogo, sfuggendo alle guardie. Riesce a lanciare un martello contro il mega schermo, distruggendolo e mettendo a tacere il Grande Fratello.

Infine, appare una scritta che recita:
“Il 24 gennaio 1984 Apple presenta Macintosh. E capirete perché il 1984 non sarà come 1984.”


Il contesto e il successo dello spot

Si trattava di uno spot pubblicitario rivoluzionario, con la regia di Ridley Scott, ispirato a 1984 di George Orwell e realizzato per presentare il Macintosh. Nonostante fosse trasmesso una sola volta, lo spot lasciò un’impronta indelebile.

Non tutti, però, accolsero bene il progetto. Il consiglio di amministrazione di Apple, guidato da John Sculley, mostrò scetticismo. Solo grazie alla determinazione di Steve Jobs e Steve Wozniak, che si offrirono di pagare lo spazio pubblicitario di tasca propria, lo spot andò in onda. Una scelta vincente: 72.000 Macintosh venduti nei 100 giorni successivi.


L’analisi dello spot

Lo spot è stato premiato come “il migliore del secolo”. All’epoca, Apple non era ancora un colosso, ma voleva trasmettere l’immagine di un innovatore solitario in grado di sfidare il monolitico impero IBM.

La struttura narrativa ricalca il “viaggio dell’eroe” semplificato, secondo l’esperto Andrea Fontana:

  • Qualcuno: l’atleta protagonista.
  • Deve fare qualcosa: entrare nella sala per spezzare la monotonia.
  • Per ottenere qualcosa: liberare gli uomini dal controllo del Grande Fratello.
  • Ma c’è un problema: il nemico è grande e ha il controllo totale.
  • Quindi bisogna agire: rompere lo schermo con il martello.
  • Per superare la situazione: distruggere il nemico e restituire libertà.

Un nuovo linguaggio pubblicitario

Per la prima volta, uno spot non promuoveva direttamente un prodotto, ma un’idea.
Non il computer, ma:

  • Richiami alla letteratura (1984 di Orwell).
  • Opposizione alla prevaricazione.
  • Appello a coraggio e libertà.
  • Attenzione alla creatività e all’universo lavorativo come spazi di espressione.

Questa pubblicità ha incarnato lo spirito del tempo, rivoluzionando il modo di fare marketing: non si vende solo un prodotto, ma uno stile di vita.

Apple fu pioniera di questo approccio, creando un linguaggio talmente all’avanguardia da diventare un modello per le aziende di oggi.


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