Non lasciare nessuno indietro: i diritti della LGBTQ+ Community e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

15/06/2021 | Sostenibilità

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Diritti LGBTQ+ e SDGs

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015 ha messo a punto l’Agenda 2030, che ha delineato 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile da raggiungere entro il 2030 in modo da aiutare e sostenere lo sviluppo globale entro il prossimo decennio. Quando parliamo di SDGs ci riferiamo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che si basano sulla precedente serie di obiettivi globali, gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs), che identificano 169 obiettivi specifici incentrati sulla creazione di un mondo economicamente, socialmente e ambientalmente sostenibile.

Tra questi obiettivi troviamo lo sradicamento della povertà estrema, la fine delle morti prevenibili di neonati e bambini sotto i 5 anni e il rafforzamento della resilienza ai disastri naturali, ma un pilastro fondamentale degli SDGs è la promessa di “Non lasciare indietro nessuno“, riconoscendo che per sradicare la povertà e creare un mondo veramente sostenibile, i 169 obiettivi devono essere raggiunti da tutta la nostra società globale, compresi i gruppi emarginati e le popolazioni vulnerabili. Come tale, questo principio è particolarmente rilevante per le persone omosessuali bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI) che sono sistematicamente escluse dalla società sulla base del loro orientamento sessuale reale o percepito, identità ed espressione di genere e caratteristiche sessuali.

DDL ZAN

Negli ultimi mesi in Italia abbiamo assistito e siamo stati tutti coinvolti nelle discussioni e polemiche riguardanti il Disegno di legge noto ormai come DDL ZAN proposto da Alessandro Zan, che si pone l’obiettivo di contrastare qualsivoglia tipo di discriminazione. Sul frontespizio del disegno di legge sopracitato è possibile leggere queste parole che dovrebbero offrire un profondo spunto di riflessione per ognuno di noi: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

Dunque, non parliamo di discriminazione solo nei confronti della comunità LGBTQ+, ma nel DDL ZAN vengono affrontare altre tematiche quali la violenza di genere e le discriminazioni nei confronti dei disabili e per coloro che commettono tali discriminazioni e violenze il disegno di legge prevede pesanti condanne.

La campagna di comunicazione del DDL ZAN, condotta sui social e non solo, ha suscitato numerosi consensi, ma anche altrettanti scontri.

Ripercorrendo la timeline degli eventi di questi ultimi mesi non possiamo tralasciare l’ormai noto discorso tenuto da Fedez durante il concetrone del Primo Maggio in cui si è scagliato contro i consiglieri della Lega che hanno espresso frasi apertamente omofobe nei confronti di tutta la comunità LGBQT, parole ed insulti inammissibili al giorno d’oggi.

Qualche settimana dopo, precisamente lo scorso 17 maggio abbiamo celebrato la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, e in questo scenario è impossibile non riportare le parole del Presidente della Repubblica Mattarella:

“La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l’intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l’opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza.”

Le parole del nostro presidente si pongono l’obiettivo di raggiungere una consapevolezza e una coesione sociale rivolte non solo ad uno specifico segmento di popolazione, ma a tutti i cittadini della nostra Repubblica, una repubblica che deve difendere i diritti inalienabili di ognuno di noi.

Giugno: PRIDE MONTH

Continuando a ripercorrere il susseguirsi dei recentissimi eventi arriviamo al mese di giugno, mese in cui da anni si celebra il Pride e l’intera comunità LGBTQ, che prevede la realizzazione da parte della comunità di concerti, feste, debate, tavole rotonde, spettacoli teatrali e mostre.

Sfortunatamente le celebrazioni dell’anno scorso a causa della Pandemia sono state cancellate, ma oggi, grazie al graduale ritorno alla normalità, potranno riprendere le varie iniziative che, sempre tendendo conto delle norme vigenti, coinvolgeranno tutto il territorio italiano da nord a sud: Roma, Torino, Milano, Lecco, Genova, Verona, L’aquila e Napoli.

Tutti gli eventi avranno il comune obiettivo di sensibilizzare la comunità tutta e sostenere l’approvazione del disegno di legge DDL ZAN.

Vogliamo però ricordare che celebrazioni, manifestazioni, opportunità di dialogo e confronto non sono relegate solo al mese di giugno perché il PRIDE MONTH IS EVERY MONTH!

Alla luce di tutti questi eventi, oggi più che mai chiediamo ai governi e alle organizzazioni per lo sviluppo di tutto il mondo di mantenere la loro promessa e di assicurarsi che le sfide affrontate dalle LGBT community siano prese realmente in considerazione in risposta risposte agli SDGs.

Noi cittadini di questo villaggio globale abbiamo il potere, il diritto e il dovere di far ascoltare la nostra voce indipendentemente dal nostro orientamento sessuale, dalla religione, dall’etnia o dal genere, per creare insieme una società in cui ogni persona sia accettata senza eccezione alcuna.

Anna Moschetta

Communication Trainee | Digital Innovation Days

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