Federico Frattini è Professore Ordinario di Strategic Management and Innovation presso il Politecnico di Milano, dove ricopre il ruolo di Dean di POLIMI Graduate School of Management, la Business School dell’ateneo milanese.
La sua attività di ricerca si focalizza sui temi dell’Innovation e del Technology Management, con un focus particolare sull’Open e Collaborative Innovation. Su questi argomenti ha scritto più di 200 articoli apparsi in proceedings di conferenze, edited books e articoli di riviste scientifiche internazionali come Journal of Product Innovation Management, Strategic Management Journal, Entrepreneurship Theory & Practice, MIT Sloan Management Review, California Management Review e molti altri.
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Federico Frattini is Full Professor of Strategy and Innovation at Politecnico di Milano, where he is also Dean of POLIMI Graduate School of Management. His research expertise is in the field of innovation and technology management, with a particular focus on open and collaborative innovation. On these topics, he has written more than 200 articles in conference proceedings, edited books, and peer-reviewed scientific journals such as Journal of Product Innovation Management, Strategic Management Journal, Entrepreneurship Theory & Practice, MIT Sloan Management Review, California Management Review and many others.
Il concetto di purpose ha assunto un ruolo centrale negli ultimi anni nel dibattito manageriale, anche se esso ha delle radici e origini molto distanti nel tempo. Esso rappresenta lo scopo ultimo di una nostra azione, il fine che ci porta ad intraprenderla, il suo significato più profondo che orienta i nostri sforzi e ci aiuta a comprendere ciò che è “giusto” da ciò che non lo è. I purpose che stanno alla base del nostro comportamento nelle organizzazioni possono avere delle qualità molto differenti. È utile distinguere in questo senso tra purpose espansivi e limitati. I primi sono degli scopi deliberati, scelti consapevolmente, condivisi, orientati verso l’altro, ambiziosi e di lungo termine. I secondi hanno invece delle caratteristiche opposte, sono imposti, dati per scontati, non consapevolmente scelti, orientati verso noi stessi, e di breve termine. La ricerca nell’ambito della psicologia ci mostra come dei purpose espansivi generino, nelle persone che li vivono e sperimentano, un livello molto più alto – rispetto ai purpose limitati – di ingaggio, energia, creatività, soddisfazione e benessere.
Ogni manager ha la possibilità (e la responsabilità) di generare – per sé, per il proprio team, e per la propria impresa – dei purpose espansivi che offrano una piattaforma di senso profondo per i propri collaboratori e orientino i loro comportamenti verso direzioni che abbiano un significato e che producano energia, soddisfazione e benessere. Un’organizzazione contraddistinta da una diffusa capacità manageriale di generare dei purpose espansivi gode oggi di un enorme differenziale competitivo, in particolare nella sua capacità di innovare e di trasformarsi.
L’evento è patrocinato dal Comune di Milano e da Assintel
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